Il Castello di Bivona è stata una delle più importanti fortificazioni medievali della Sicilia, di cui oggi ne restano vari ruderi sparsi nel centro storico di Bivona, talvolta inglobati in strutture più moderne, permettendo a questa vecchio monumentale edificio militare di continuare a vivere, sebbene con usi decisamente differenti.
La prima storica edificazione del Castello di Bivona consisteva in una semplice torre di guardia risalente ai primi anni del Trecento, come testimoniano i documenti più antichi che citano proprio questo edificio. Per la costruzione del castello vero e propria bisognerà attendere ancora qualche decennio, coi lavori che vennero ultimati, molto probabilmente durante la metà del XIV secolo, aggiungendo alla precedente torre nuovi importanti edifici che rendevano il Castello di Bivona una vera e propria fortezza invalicabile. Il Castello di Bivona è stato uno dei fulcri centrali di un’importante pagina di storia della Sicilia, passata agli annali come “Secondo caso di Sciacca”, una faida tra le famiglie nobiliari siciliane del XV e XVI secolo, che vedeva coinvolti anche i de Luna, la famiglia che era a capo del Ducato di Bivona. Secondo quanto riportato dalle fonti storiche, durante il 1529 il Castello di Bivona venne assaltato dall’esercito di Sciacca, i quali lo razziarono di ogni bene e non persero l’occasione di arrecare ingenti danni alla struttura, distruggendone letteralmente diverse sue parti.
Poiché del Castello di Bivona, oggi, sono presenti solo alcuni ruderi, non è mai stato possibile ricostruirne il suo stile, eccetto che per alcune ipotesi. I suoi lati sarebbero stati lunghi tra i 35 e i 50 metri circa, occupando un’area verosimilmente intorno ai 1700 m2, già al tempo collocata nel cuore della città di Bivona. Il materiale predominante del Castello di Bivona era la roccia, con massi di diverse dimensioni che venivano levigati prima di essere utilizzati per la sua edificazione.
Tramite numerose ricerche effettuate, si può affermare che il Castello di Bivona faceva parte di un sistema difensivo ben articolato, in cui erano presenti anche quelle che sono ricordate come le Mura di Bivona, le quali avrebbero abbracciato la città e protetta dalle varie incursioni. Ciò che lascia propendere per questa tesi sono alcuni documenti storici che citano edifici dell’antica Bivona affibbiandone le locuzioni “Intra Moenia” o “Extra Moenia”, che tradotte dal latino significano, per l’appunto, dentro o fuori le mura. Le Mura di Bivona avrebbero avuto anche 4 porte che permettevano l’accesso alla città ed erano collegate ad alcune strade che portavano direttamente alle città vicine.
I Ruderi del Castello di Bivona si possono ammirare nel suo centro storico, in particolar modo a ridosso della centrale Via Panepinto e nei suoi dintorni, dove sono ancora presenti delle testimonianze delle antiche Mura di Bivona. Raggiungere la città di Bivona è molto semplice, sia in auto che con gli autobus delle autolinee siciliane, grazie ai vari collegamenti presenti, tra cui la Strada Statale 118 e la Strada Provinciale 34, grazie alle quali è possibile spostarsi da qualsiasi punto della Sicilia per raggiungere Bivona con estrema semplicità, trovandosi in una posizione centrale della Sicilia.