Tra i monumenti più suggestivi di Avola vi è un Dolmen, una particolare tomba megalitica estremamente rara in Italia, in cui ne sono presenti pochissimi esempi. Intorno al Dolmen di Avola ruotano numerosi misteri e leggende, alimentati dai tanti dubbi che ancora oggi attanagliano gli studiosi, i quali non sono del tutto riusciti a rispondere a numerosi quesiti, come la datazione temporale, chi fu a costruirlo e soprattutto che uso se ne faceva. Questo veto di mistero non fa altro che accrescere la suggestione verso questo luogo, in grado di attrarre tanti visitatori che giungono ad Avola proprio ammirare questa singolare opera preistorica che, nonostante le numerose incertezze, emana un incredibile fascino.
Il Dolmen di Avola venne scoperto nel 1961 in un evento quasi fortuito, in quanto l’intera opera megalitica era totalmente coperta dal terreno e dalla vegetazione presente. Nel momento della sua scoperta, la prima parte che venne esposta fu la grande lastra rocciosa situata sulla cima del Dolmen, sorretta da diversi pilastri. Le condizioni, a causa del tempo, non sono eccezionali, lasciando pensare che originariamente il Dolmen di Avola fosse molto più alto di quanto lo sia adesso. In un primo momento si pensò che fosse una normale formazione naturale, ma una volta che gli scavi vennero ultimati ci si accorse che in realtà il Dolmen di Avola è stato costruito dall’uomo.
Sul Dolmen di Avola vi sono numerosi dubbi circa la sua edificazione, poiché il periodo in cui erano frequenti le costruzioni dei Dolmen intercorre tra il V millennio a.C. e il III millennio a.C., decisamente un periodo ben più lontano rispetto a quando la Sicilia venne presa d’assalto da varie dominazioni, le quali importarono la loro cultura sull’isola. Questo lungo lasso temporale sulla datazione del Dolmen di Avola e dalle ipotetiche influenze culturali delle dominazioni ha suscitato numerose domande agli storici, conferendo a questo monumento un ulteriore alone di mistero.
La lastra rocciosa situata in cima al Dolmen di Avola presenta 10 loculi molti piccoli, che richiamano a ipotetici spazi adibiti conservare corpi di bambini defunti. Questo tratto infittisce ancor più i misteri verso il Dolmen di Avola, in quanto un cimitero per soli bambini, a giudicare dalla dimensione dei loculi trattasi di neonati, non era molto diffuso all’epoca, a maggior ragione se la loro sepoltura fosse così superficiale, con loculi profondi appena 30 cm. Un ulteriore dettaglio del Dolmen di Avola che desta curiosità è la presenza di un rettangolo realizzato nella roccia che indica l’Est Astronomico e segna esattamente la posizione del sole durante l’equinozio di primavera, formando un quadrante solare. Tutti questi dettagli hanno da sempre alimentato una leggenda popolare, secondo la quale il Dolmen di Avola avesse a che fare con la pratica di qualche antichissimo rituale verso qualche divinità legata al culto del sole, facendo sorgere numerose domande su quale civiltà preistorica siciliana potesse praticamente queste usanze.
Il Dolmen di Avola è situato a nord della città, a circa 3 km dal suo centro urbano. Raggiungere il Dolmen di Avola è comunque molto semplice, in quanto situato a pochi passi dalla Strada Statale 115, la stessa che insieme alle Strade Provinciali 4 e 15 collegano Avola al resto della Sicilia. Si può arrivare ad Avola sia in auto che con gli autobus delle autolinee siciliane, oltre che in treno, grazie alla Stazione Ferroviaria di Avola che collega la cittadina ad altri comuni della Sicilia orientale. L’Aeroporto Fontanarossa di Catania, a circa 80 km, è la migliore soluzione per chi si sposta in aereo, grazie ai numerosi collegamenti aerei sia nazionali che internazionali.