Il Castello Barbacane di Pantelleria, conosciuto semplicemente anche come Castello di Pantelleria, è il principale monumento architettonico presente su quest’isola, oltre ad essere anche uno degli edifici più antichi ad essersi ben conservato e che è possibile ammirare sul suo territorio. Il Castello Barbacane prende questo nome poiché, in origine, a breve distanza era presente una particolare costruzione che si chiamava proprio Barbacane, trattasi di una ricorrente del periodo medioevale, il cui uso era di tipo difensivo, in grado di conferire un ulteriore livello di protezione alle cinte murarie erette per proteggere i borghi siti al loro interno.
Una prima vecchia fortezza venne costruita a Pantelleria dai Bizantini intorno al 540 d.C., che si sarebbe ampliata nel giro di un secolo per consentire ai cristiani che fuggivano dall’Africa di potersi rifugiare al suo interno, trovando il riparo dalle persecuzioni. L’attuale edificio è, tuttavia, riconducibile al periodo normanno, i quali arrivarono a Pantelleria nel 1127, ponendo fine al dominio arabo su quest’isola. I normanni iniziarono subito la costruzione di vari edifici, tra cui il dongione, la prima torre da cui poi si sarebbe poi sviluppato l’attuale Castello Barbacane, probabilmente riutilizzando parte di un’antica fortezza costruita dagli stessi arabi qualche tempo prima, in quanto vi sono ancora oggi diversi dettagli, soprattutto nell’architettura interna, che sembrano ricondurre ai canoni edilizi dell’arte araba di quel periodo. Secondo alcune fonti storiche, durante il Quattrocento, il Castello Barbacane poteva far parte di una cinta muraria più grande, al cui interno erano situati i palazzi nobiliari delle famiglie più importanti dell’isola. Durante il Cinquecento, il sovrano Carlo V fece edificare in prossimità del Castello Barbacane una delle 37 torri che vennero costruite in tutto il territorio siciliano, ampliando notevolmente il sistema difensivo a protezione dagli attacchi nemici. Il regno dei Borbone, iniziato nel Settecento, non lasciò scampo nemmeno a Pantelleria, che divenne uno dei luoghi centrali della loro epoca, in quanto era spesso utilizzata come sede per l’esilio di alcuni loro prigionieri. La lunga storia del Castello Barbacane di Pantelleria non si fermò nemmeno nel Novecento, in cui svolse un ruolo importante anche durante la Seconda Guerra Mondiale, ospitando la Milizia Marittima di Artiglieria, che costò all’intera isola non pochi bombardamenti, con la conseguente distruzione di una gran parte dello stesso Castello Barbacane che, oggi, risulta decisamente più rimaneggiato rispetto le sue origini.
L’esterno del Castello Barbacane di Pantelleria mostra un’edilizia composta prevalentemente da pietra lavica di Pantelleria, esattamente come le sue torri, che confluiscono, in cima, con dei merli ghibellini. Le aperture del Castello Barbacane sono rare, tanto che si possono osservare solo poche feritoie. Il Castello si compone di 3 livelli in cui sono suddivise 66 stanze, sebbene i sotterranei siano stati completamente murati durante i restauri successivi al secondo conflitto mondiale. I suoi locali sono visitabili, permettendo ai visitatori di immergersi in uno scenografico ambiente storico che è sempre stato al centro di numerose vicissitudini che hanno coinvolto, nel tempo, l’isola di Pantelleria. Gli interni del Castello Barbacane risultano molto semplici, in quanto, per via delle sue funzioni prettamente militari, non è mai stato adornato con addobbi fastosi o arricchito da decori lussureggianti.
Il Castello Barbacane è situato nel centro storico di Pantelleria, molto vicino ad altri importanti luoghi d’interesse e a pochi passi dal mare, componendo una bellissima ambientazione panoramica. Si può arrivare a Pantelleria tramite aliscafo e traghetto, con diversi collegamenti sparsi in tutto il territorio siciliano, dove sono tante le tratte che portano quotidianamente a Pantelleria. L’Aeroporto di Pantelleria è una soluzione perfetta per raggiungere quest’isola sia dalla Sicilia che da altre località, in quanto servito da vari collegamenti nazionali.