Tra i reperti archeologici più importanti che è possibile ammirare nella città di Gela vi sono le Mura Timoleontee, le antiche fortificazioni che proteggevano la città durante il periodo greco. Le Mura Timoleontee sono una rara rappresentazione dell’edilizia greca, di cui sono decisamente più diffusi i suoi templi piuttosto che le fortificazioni. Si chiamano così poiché prendono il nome dal condottiero greco Timoleonte, uno dei più influenti nell’antica Sicilia.
Le Mura Timoleontee vennero costruite in concomitanza con la fondazione della città di Gela, quindi intorno al VII secolo a.C. I resti delle Mura Timoleontee sono stati rinvenuti da un contadino per puro caso durante nel 1948, nell’ambito di un episodio particolarmente curioso: lo stesso bracciante sognò che scavando nel suo terreno avrebbe portato alla luce un grande tesoro, ed effettivamente così accadde, visto che ciò che si parò davanti ai suoi occhi fu una scoperta sensazionale. Da quel momento seguirono degli scavi archeologici che durarono per 4 anni, fino a quando, nel 1952, l’intera cinta muraria venne riportata alla luce, effettuando delle ricerche che si articolarono anche oltre i 12 metri di profondità.
Le Mura Timoleontee si estendevano per circa 400 metri, di cui oggi se ne possono vedere circa 300, con 200 di questi praticamente intatti, caratterizzati prevalentemente dall’utilizzo della pietra arenaria. Alcune parti delle Mura Timoleontee furono utilizzate per la costruzione di svariati edifici durante il Medioevo, sinonimo che questa cinta muraria era già stata totalmente dismessa e abbandonata. Originariamente le mura disponevano anche di alcune scale che permettevano alle vedette di raggiungere la loro cima per avvistare l’eventuale arrivo di eserciti nemici. Le postazioni per le vedette risiedevano principalmente nelle torri, di cui se ne possono vedere 3 posizionate in lati diversi, così da poter godere di un maggior campo visivo. Le Mura Timoleontee superano i 3 metri di altezza in quasi tutti i suoi punti. Per riqualificare l’area e riportarla ai fasti di un tempo, sono state ricostruite le parti crollate nel corso del tempo, utilizzando le stesse identiche tecniche antiche e gli stili architettonici tipici di questa fortificazione, così da ricreare totalmente le mura. Sulla cima delle Mura Timoleontee sono stati trovati dei resti di mattoni crudi, ovvero non totalmente rifiniti, lasciando pensare che in passato fosse sorta l’esigenza di elevarle per rendere la fortificazione più sicura, probabilmente durante l’avvento dei Cartaginesi, costringendo la colonia greca a correre ai ripari nel minor tempo possibile. Gli scavi archeologici sono stati realizzati anche nei dintorni delle Mura Timoleontee, riportando alla luce anche i resti di antichi edifici militari e alcune abitazioni.
Si può arrivare alle Mura Timoleontee facilmente da qualsiasi punto della città, in quanto situate a breve distanza dal centro storico di Gela, a cui si può arrivare tramite le Strade Statali 115 e 117bis, oltre che dalle Strade Provinciali 8, 81 e 82, attraversabili sia in auto che con gli autobus delle autolinee siciliane. La Stazione Ferroviaria di Gela è la soluzione migliore per gli spostamenti in treno, mentre chi viaggia in aereo può arrivare all’Aeroporto di Comiso, a 40 km circa, o all’Aeroporto Fontanarossa di Catania, situato a 100 km di distanza.