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Capo d’Orlando: le origini del nome tra miti e leggende

La città di Capo d’Orlando, secondo le ricostruzioni storiche, sarebbe una località millenaria, fondata oltre tremila anni fa. Sulle origini di Capo d’Orlando non si hanno delle testimonianze certe, sebbene passeggiando per la città è facile imbattersi in racconti suggestivi che spaziano tra il mito e la leggenda, conservando, magari, un piccolo fondo di verità, che comunque non fa altro che alimentare la curiosità verso questo splendido borgo marinaro. Ciò che si sa con certezza, è che la città di Capo d’Orlando è da sempre una delle più belle della Sicilia, popolata principalmente da famiglie di pescatori che, nel corso del tempo, hanno saputo valorizzare al meglio questi luoghi, contribuendo notevolmente al suo sviluppo demografico e turistico, a tal punto che, oggi, Capo d’Orlando è tra le principali mete turistiche siciliane scelte dai viaggiatori che intendono vivere delle perfette vacanze in Sicilia, soprattutto durante il periodo estivo. Le origini del nome di Capo d’Orlando vertono su diverse linee di pensiero, ognuna delle quali si fonda su teorie affascinanti che hanno gettato le basi per le più rinomate tradizioni di questo territorio.

Agatirso e la mitologia Greca sulle origini di Capo d’Orlando

Una prima teoria sulle origini di Capo d’Orlando fa riferimento alla mitologia Greca, secondo la quale vedrebbe l’inizio di tutto per mano di Agatirso, figlio del re dei venti Eolo, il quale avrebbe fondato, nel 1183 a.C., l’antica Agatirno, il primo nome dell’attuale città. Agatirno è un termine che si avvicina molto al nome del suo fondatore, trovando un significato approssimativo in “città sacra al culto di Dioniso”. La vita di questa antica città proseguì sempre in modo efficiente, diventando rapidamente uno dei più importanti luoghi della Sicilia, soprattutto per la presenza del vicino porto, che favoriva notevolmente gli scambi commerciali. La storia di Agatirno trovò, però, fine per mano dei romani, i quali, nel 209 a.C., deportarono oltre 4000 suoi abitanti in Calabria, in modo tale da far disperdere il culto Dionisiaco che, secondo i romani, sarebbe potuta diventare una pericolosa minaccia. Dopo questo episodio, l’antica Agatirno venne totalmente abbandonata dai pochi rimasti, facendo di questa splendida un luogo desolato per lungo tempo.

Carlo Magno e Capo d’Orlando

Secondo una leggenda popolare, per sentire il nome Capo d’Orlando bisognerà attendere fino periodo carolingio. È proprio a Carlo Magno che si attribuisce il battesimo di questa località nel nome che tutti oggi conosciamo, il quale, dopo essere stato in pellegrinaggio a Gerusalemme, fece tappa in Sicilia durante il suo viaggio di ritorno, fermandosi per ammirare le splendide bellezze della costa siciliana. Arrivò prima a Palermo, per poi dirigersi verso la parte orientale dell’isola, fino a fermarsi nell’antica Agatirno, rimanendo folgorato dallo splendido paesaggio che si presentò ai suoi occhi, fermandosi a guardare il territorio sottostante dal promontorio in cui oggi sorge il Santuario di Maria Santissima di Capo d’Orlando. Felice della scoperta appena effettuata, Carlo Magno volle intitolare questa località in onore del paladino Orlando. La nomenclatura di questa cittadina venne poi ulteriormente cambiata pochi secoli dopo, più precisamente con l’avvento dei normanni, i quali coniarono ufficialmente il nome Capo d’Orlando, esattamente come siamo abituati a chiamarla fino ad oggi.

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