Megara Hyblaea: l’antica Augusta dei Greci

Il territorio di Augusta è stato per lungo tempo colonizzato dai greci, i quali chiamavano l’attuale cittadina siciliana col nome di Megara Hyblàia. Il termine Megara, secondo le ricostruzioni, è stato voluto dai primi coloni greci che giunsero in questa terra, i quali vollero usare questo nome come tributo alla loro città di provenienza. Per quanto riguarda il termine Hyblaia, invece, le sue origini seguono due diverse linee si pensiero, con alcuni storici che la ritengono sia da imputare come segno di riconoscenza verso il Re Iblone, che governava nei territori dei megaresi, mentre per altri è da attribuzione alla dea siciliana di nome Iblea, per l’appunto, più volte citata dallo storico greco Pausania. Tucidide, uno dei più importanti storici greci di tutti i tempi, per riferirsi a questa colonia utilizzava anche il nome di Hybla Gheleàtis, motivo per cui i suoi abitanti venivano identificati anche come Iblei Galeoti. Il nome di Megara Hyblaea, molto simile a quello greco, venne attribuito dai romani durante il periodo della loro dominazione in Sicilia.

Le origini di Megara Hyblaea

In base a ciò che è arrivato ai giorni nostri tramite gli scritti degli antichi storici, in particolar modo da Tucidide, la colonia prima colonia greca di Megara Hyblaea venne fondata nel 728 a.C. da alcuni coloni che prima transitavano nei territori degli attuali comuni di Brucoli e Lentini che, cacciati da queste zone, ricevettero il territorio dell’attuale Augusta direttamente su concessione del Re Iblone, un importante sovrano della popolazione dei Siculi. Nei due secoli seguenti, la colonia di Megara Hyblaea riuscì ad allargarsi e a vivere un lungo periodo fiorente.

La fine di Megara Hyblaea

La colonia di Megara Hyblaea durò circa 250 anni, venendo distrutta nel 483 a.C. da un essedio comandato dal tiranno Gelone di Siracusa, il quale, dopo averla totalmente distrutta, imprigionò i cittadini più poveri e fece trasferire a Siracusa quelli più ricci, con l’intento di popolarla con famiglie benestanti. Per lungo tempo questi luoghi rimasero disabitati, eccetto per sporadici periodi da alcuni viandanti, ma la posizione geografica e la possibilità di ricostruire un importante porto la rendeva sempre appetibile per la rifondazione di una nuova colonia, esattamente come avvenne nel III secolo a.C., sempre per opera dei greci, che ne diedero nuovi lustri. La fine di Megara Hyblaea è stabilita dalla seconda guerra punica, in cui le truppe romane la distrussero, segnando la conclusione di una delle colonie più fiorenti dell’epoca.

Area Archeologica di Megara Hyblaea ad Augusta

Ciò che resta oggi dell’antica Megara Hyblaea sono i reperti presenti all’interno della relativa area archeologica, in cui è possibile ammirare alcune storiche stradine che collegavano le abitazioni, di cui ne sono visibili diversi ruderi. I vari scavi effettuati hanno riportato alla luce l’agorà, parte della cinta muraria, un tempio greco, i bagni e una grande necropoli, oltre a numerosi cimeli custoditi nei musei archeologici siciliani. L’impronta greca nell’attuale Augusta è data dalla storica colonia Megara Hyblaea che, nonostante sia trascorso tanto tempo, conserva il suo fascino e il suo clamore, ancora oggi molto diffusi e in grado di riecheggiare nelle tradizioni locali. Nelle pagine di Sicilyintour.com abbiamo già trattato altri suggestivi racconti legati ad Augusta, spaziando dalla sua storia alle leggende, ma anche di altre località siciliane. Se sei interessato a scoprire tutte le curiosità della Sicilia, ti invitiamo a leggere altri nostri contenuti, dove potrai scoprire le bellezze del territorio e tutti i consigli di viaggio che abbiamo preparato per rendere indimenticabile la tua vacanza in Sicilia. Seguici anche sui nostri profili nei vari social network per restare sempre aggiornato su tutte le novità, come i prossimi eventi in Sicilia e i suoi luoghi più belli da visitare.