Storia di Bivona: dalla Preistoria al Distretto

La città di Bivona ha vissuto una storia davvero singolare, partendo da piccolissima località fino a diventare capoluogo di un importante distretto italiano. La sua progressiva crescita non è stata comunque facile, alternando periodi di lustro ad altri decisamente più difficili, non solo da un punto di vista economico ma anche pandemico, a causa delle varie pesti che si imbatterono nel suo territorio, soprattutto durante il Cinquecento e il Seicento. Lo sviluppo di Bivona è stato certamente singolare, toccando l’apice tra il Settecento e la prima parte dell’Ottocento, in cui ricopriva un ruolo importante in Sicilia.

Epoca Preistorica di Bivona

Il territorio di Bivona è stato popolato già durante la Preistoria, con numerosi reperti risalenti all’Età del Rame e all’Età del Ferro. Si pensa che quest’area fosse stata abitata ininterrottamente per lungo tempo, sebbene non vi siano notizie certe sulla sua fondazione, eccetto per alcune speculazioni non confermate. L’antica città si Bivona potrebbe essere di origine greca, riconducibili alle vecchie cittadine elleniche di Hipponium o di Hippana, delle storiche località che ancora oggi sono oggetto di discussione sulla loro reale collocazione geografica che, ad ogni modo, risultano essere nel territorio dell’attuale Bivona.

Il Medioevo di Bivona

Dopo che la località di Bivona venne abbandonata per lungo tempo, tanto che non si hanno tracce del periodo romano, si cita questa città in alcuni documenti storici del Medioevo che ne certificherebbero la sua esistenza durante l’XI secolo, descrivendola come un piccolo casale abitato dalla popolazione araba. In breve tempo, la storica Bivona riuscì a diventare una città sempre più importante, tanto che nel XIII secolo venne elevata a Signoria per poi, qualche tempo dopo, diventare addirittura una Baronia. Durante questo periodo succedettero al comando di Bivona diverse famiglie nobiliari dell’epoca, tra cui i Chiaramonte, che introdussero a Bivona il culto verso Santa Rosalia, in quanto originari di Palermo, e gli spagnoli de Luna, discendenti dagli Aragonesi, probabilmente tra le più influenti di questo periodo storico.

Il Ducato di Bivona

Fu proprio grazie alla famiglia de Luna che la città di Bivona raggiunse il suo massimo splendore e acquisì sempre più fama, vedendo anche l’edificazione di un palazzo nobiliare che ne ospitava i regnanti. Nel 1554, Bivona, per scelta di Carlo V, diventa un Ducato, nominando Pietro de Luna come primo Duca di Bivona. Il periodo ducale di Bivona ha visto diversi alti e bassi, in quanto caratterizzati da periodi di prosperità ad altri decisamente disastrosi, come testimonia l’episodio del Secondo caso di Sciacca, passato alla storia come la faida tra le famiglie nobiliari siciliane, in cui i de Luna ne usciranno sconfitti da un assedio proveniente da Sciacca, il quale rase al suolo il Castello di Bivona e causò ingenti danni alla cittadina. Dopo i de Luna, il Ducato di Bivona passò in mano alla famiglia Moncada, comunque discendente della prima, in quanto Aloisia de Luna andò in sposa con Cesare Moncada, dando inizio a una nuova dinastia.

Il Distretto di Bivona

Con l’abolizione della feudalità, agli inizi dell’Ottocento, si diede fine al Ducato di Bivona per dare inizio al Distretto di Bivona, uno dei 23 con cui venne suddivisa la Sicilia in quel tempo. Bivona, quindi, passò dall’essere un piccolo feudo a diventare capoluogo di un importante distretto italiano che comprendeva ben 13 comuni. Il Distretto di Bivona durò circa mezzo secolo, quando poi, con l’Unità d’Italia divenne un Circondario, mantenendo le stesse funzioni e la stessa copertura geografica. Con Sicilyintour.com puoi scoprire storie e curiosità sia di Bivona che del resto della Sicilia, oltre a poter trovare eccezionali consigli di viaggio realizzati per fornirti tutti gli spunti necessari per organizzare al meglio la tua prossima vacanza in Sicilia. Seguici anche sui social network, per non perderti mai nessuna novità del suo territorio e per ammirare le foto degli incantevoli paesaggi siciliani.